La crisi finanziaria spaventa i mercati che vanno giù a picco. Le borse di tutto il mondo bruciano centinaia di miliardi in pochi giorni. Cosa fare adesso?

Un presidente USA sgradito ai mercati, l’ennesima pandemia che si diffonde nel mondo, il fallimento di una grande banca d’affari, i dazi imposti tra Paesi in un mercato oramai globale, la crisi del debito sovrano. Potrei continuare quasi all’infinito. C’è sempre un buon motivo per scatenare il panico. La fobia è un’ottima notizia per i media che cercano titoli ad effetto per spaventare e vendere scandali e disperazione. E tu cosa pensi, usciremo da questa crisi? Siamo soltanto all’inizio? E’ appena terminata la tempesta? Meglio vendere tutto ed aspettare tempi migliori?

 

Ma quale è il motivo del tuo investimento?

 

Ancor prima di confonderci in difficili opinioni e previsioni geopolitiche, guardiamo la questione da un’altra prospettiva. Mario ha iniziato un investimento finanziario tre anni fa. Si è dato 10 anni di tempo per rivedere i suoi risparmi. Gli serviranno per acquistare una sede più prestigiosa per il suo nuovo studio di consulenza. Nel breve termine i mercati hanno fatto -15%. Cosa deve fare Mario? Di certo a Mario i soldi non servono domani. Se ne avesse avuto bisogno presto, la risposta sarebbe stata semplice. Vendi subito. Non puoi rischiare che i mercati non abbiano terminato la loro discesa. Altrimenti, è tutto normale. Se Mario non sta cercando uno o due punti percentuali di guadagno, non è un evento straordinario la fase ribassista. Probabilmente il suo consulente gli ha detto che ci sarebbe stata, ma forse soltanto adesso che la sperimenta capisce di cosa si tratta.

 

 

 

 

Esperienza e contabilità separata

 

In fondo Mario non ha iniziato ad investire ieri. Sono passati già tre anni. Ne ha già viste diverse di fasi ribassiste che fanno gridare “borse a picco” ai giornalisti assetati di cattive notizie. Dovrebbe già sapere che arriva la quiete dopo la tempesta. E sa anche che la quiete coincide con fasi di rialzo dei mercati ben più significative delle discese. Se sono passati tre anni, Mario dovrebbe avere guadagni abbastanza ampi in portafoglio. Altrimenti, il primo problema non è la fase ribassista ma la qualità dei prodotti di investimento. E se Mario guadagna bene nonostante questa crisi in corso? E’ normale che sia preoccupato perchè c’è sempre il timore che stavolta non è come le precedenti. Ed è normale che quando tutto saliva e bene se ne stava contento a guardare le sue performance senza neppure fare i complimenti al suo consulente. Si chiama contabilità separata. Tuttavia se il consulente è stato bravo, lo sarà altrettanto nel gestire questa crisi. Mario non ha un consulente? Meglio trovarlo allora. Non si può navigare in un mare in tempesta senza una guida esperta.

 

Un’auto eccezionale in sconto

 

Mario ha acquistato un prodotto finanziario eccellente. Un prodotto che fa molto meglio della media del mercato finanziario in cui investe. E’ evidente nei numeri delle performance storiche. Ed adesso? Perché tutti gridano al panico, anche questo prodotto va giù a picco insieme a tutti. Ma tu cosa faresti se ti proponessero una Ferrari a prezzo di saldo?

 

 

 

Prudenza e strategia prima di tutto

 

Non sappiamo se la crisi è terminata. I mercati potrebbero scendere ancora. Fare previsioni è abbastanza inutile. Spesso i mercati hanno fatto l’esatto contrario. Oramai la gran parte delle transazioni sono fatte dai computer. Gli algoritmi non ragionano come noi umani. La strategia con cui affrontare la crisi può variare da persona a persona. Qualcuno può avere una parte di portafoglio prudente. Altri stanno investendo gradualmente. Altri ancora hanno risparmi liquidi che potrebbero utilizzare. Solo un professionista preparato può indirizzare al meglio la soluzione per ciascuno. Affidati a lui, così la tempesta passa senza far danni.

E tu come hai deciso di affrontare questa crisi? Ti sei fatto consigliare? Hai venduto tutto per paura? Oppure hai comprato perchè ci sono i saldi in corso?

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