Non conosci le tasse che lo Stato richiede sulle varie forme di investimento finanziario? Questo articolo prova ad aiutarti facendo ordine e chiarezza.

Anzitutto devi sapere che lo Stato Italiano tassa sia i patrimoni che le rendite. Sono due cose diverse che bisogna ben distinguere. Se possiedi una seconda casa e non l’hai in fitto paghi una tassa. L’IMU è l’imposizione fiscale in Italia sul patrimonio immobiliare. Anche se questa casa non produce alcuna rendita periodica, per il solo fatto di possederla, sei soggetto ad una imposta annua.

Se poi metti la casa in affitto avrai una rendita. La rendita è anche tassata. Con la cedolare secca, secondo la tua aliquota Irpef o in altro modo a seconda della situazione specifica.

L’investimento finanziario è un patrimonio mobiliare anzichè immobiliare. Esso è tassato ugualmente, perchè lo possiedi e se ti produce una rendita.

 

La tassa sul patrimonio

Il patrimonio mobiliare investito è tassato con la cosiddetta imposta di bollo. Ad oggi il 2 per mille annuo. Questa tassa è addebitata sui conti trimestralmente. Non importa che il tuo investimento vada bene o male, solo per il fatto che lo possiedi paghi una tassa. E’ la medesima logica dell’IMU sugli immobili. La differenza è l’ampiezza dell’imposizione. In media la tassa sulle seconde case è oltre l’1% annuo. Quella sui patrimoni mobiliari, gli investimenti finanziari, lo 0,2%. Dunque una tassazione cinque volte inferiore. L’unico vantaggio dell’IMU è che si applica sui valori catastali spesso bassi rispetto a quelli reali. Questo vantaggio si sta riducendo con l’adeguamento di questi valori e potrebbe non esserci più con la riforma del catasto.

La tassa sulla rendita

I guadagni da investimenti finanziari sono tassati al 26%. Questa aliquota universale si applica sulla maggior parte delle plusvalenze. Fanno eccezione i titoli di stato dei Paesi in White List che scontano un’aliquota agevolata al 12,5% ed i fondi pensione 20%. Le rendite in finanza si pagano solo al momento del riscatto. Questo genera l’effetto dell’interesse composto che amplifica i guadagni di anno in anno. Questa è la differenza più importante rispetto alle tasse sulle rendite immobiliari. Se affitti una casa, incassi sempre il netto della cifra pattuita ogni anno. L’investimento immobiliare produce un interesse semplice non composto.

E l’imposta di bollo sui conti correnti?

In molti si trovano circa 8 € addebitati ogni trimestre. Non si tratta di una tassa legata ad investimenti finanziari. Tuttavia è sempre un’imposta di bollo. Si riferisce ai conti correnti la cui liquidità trimestrale media è superiore a 5.000€. Per cui se una persona ha 100.000€ investiti e soltanto 3.000€ di liquidità non paga questa tassa. Pagherà invece le tasse sul suo investimento come descritto in questo articolo.

Tutto chiaro? Capisci che in questa pagina devo necessariamente semplificare. L’imposizione fiscale è una materia complessa. In alcuni casi si possono compensare minusvalenze con plusvalenze. Se vuoi approfondire bisogna capire bene la tua situazione soggettiva e valutare quali strategie attuare per minimizzare le tasse dovute.

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